04/12/2024

Consenso informato: cos'è e perché è importante

Cos'è il consenso informato e perché è essenziale nel rapporto medico-paziente?

Questo strumento garantisce il diritto del paziente a essere informato su rischi, benefici e alternative terapeutiche, permettendogli di decidere liberamente sul trattamento sanitario proposto.

Fondato sui principi costituzionali di libertà e dignità della persona, il consenso informato è disciplinato da norme nazionali e internazionali che ne regolano i requisiti e i limiti.

Indice

  • Cos’è il consenso informato: definizione e principi fondamentali
  • Diritto del paziente: autodeterminazione e libertà di scelta
  • Cosa accade in caso di violazione del consenso informato
  • Quali sono gli obblighi informativi del medico
  • Limiti al consenso informato: urgenze e interesse pubblico
  • Le norme che regolano il consenso informato

Cos’è il consenso informato: definizione e principi fondamentali

Il consenso informato è l’autorizzazione consapevole del paziente a un trattamento sanitario, rilasciata dopo aver ricevuto informazioni complete e comprensibili.

Si basa sul diritto costituzionale all’autodeterminazione, sancito dagli articoli 2, 13 e 32 della Costituzione, che tutelano la libertà personale e la salute.

Questo strumento giuridico consente al paziente di partecipare attivamente alle decisioni che riguardano la sua salute, instaurando un rapporto di fiducia con il medico e garantendo il rispetto della dignità della persona.

Diritto del paziente: autodeterminazione e libertà di scelta

Attraverso il consenso informato, il paziente esercita il diritto all’autodeterminazione, che si concretizza nella possibilità di:

  • Rifiutare il trattamento sanitario.
  • Rimandare il trattamento.
  • Scegliere un altro medico o struttura sanitaria.

La mancanza di informazioni adeguate compromette queste scelte e può causare una sofferenza psicologica legata all’impossibilità di prepararsi adeguatamente alle conseguenze del trattamento.

Cosa accade in caso di violazione del consenso informato

La violazione del consenso informato può configurare due tipologie di danno:

  • Lesione del diritto all’autodeterminazione: si verifica quando il paziente non ha potuto valutare autonomamente i rischi e i benefici del trattamento.
  • Lesione del diritto alla salute: avviene se il paziente, adeguatamente informato, avrebbe scelto di non sottoporsi al trattamento e così evitato un danno.

In entrambi i casi, il paziente deve dimostrare il nesso causale tra l’informazione carente e il danno subito, come previsto dall’articolo 2697 del Codice Civile.

Quali sono gli obblighi informativi del medico

Il medico è obbligato a fornire informazioni dettagliate e personalizzate riguardanti:

  • Tipologia e modalità del trattamento.
  • Benefici attesi e possibili complicanze.
  • Alternative terapeutiche disponibili.

L’uso di moduli generici è spesso insufficiente, poiché non risponde al requisito di chiarezza e personalizzazione richiesto dalla legge n. 219/2017, che introduce anche l’obbligo della forma scritta per maggiore tutela.

In alcune situazioni, è accettabile il consenso tacito, come nei casi di gesti impliciti (ad esempio, porgere il braccio per un’iniezione).

Limiti al consenso informato: urgenze e interesse pubblico

Il diritto all’autodeterminazione non è assoluto. Il consenso informato può essere superato in situazioni specifiche:

  • Urgenze mediche: quando l’intervento è necessario per salvare la vita o evitare gravi danni.
  • Interesse pubblico: come previsto dall’articolo 32 della Costituzione, in caso di tutela della salute collettiva.

Anche in questi contesti, il medico deve agire nel rispetto della dignità del paziente.

Le norme che regolano il consenso informato

Le principali fonti normative che disciplinano il consenso informato includono:

  • Legge n. 833/1978: istituisce il Servizio Sanitario Nazionale e afferma il principio di volontarietà dei trattamenti sanitari.
  • Convenzione di Oviedo (1997): recepita con la L. n. 145/2001, prevede il consenso libero e informato per ogni intervento medico.
  • Carta dei diritti fondamentali dell’UE (2000): riconosce il diritto all’integrità fisica e psichica e al consenso informato.
  • Codice di deontologia medica (2014): ribadisce il rispetto del principio di autodeterminazione terapeutica.

Queste norme garantiscono il diritto del paziente a essere informato in modo completo e a decidere consapevolmente sulla propria salute.

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